Il regime alimentare del cane anziano
L’esistenza dei nostri amici cani è oggi più lunga e qualitativamente migliore rispetto a un tempo. Ciò grazie soprattutto al cambiamento dello stile di vita, ai progressi compiuti dalla medicina veterinaria e alla maggiore attenzione dedicata loro dai familiari. Anche l’alimentazione ha ovviamente un peso determinante, soprattutto nella gestione dietetica degli animali che hanno varcato la soglia della terza età: dopo i 7-10 anni (i processi d’invecchiamento cominciano in tempi diversi a seconda delle razze e risultano essere inversamente proporzionali alla taglia) è opportuno mettere in atto aggiustamenti e modificazioni nutrizionali utili a rallentare e rendere più naturale il processo fisiologico dell’invecchiamento.
LA DIETA GIUSTA
Sebbene il fabbisogno energetico e calorico di un cane anziano sia ridotto rispetto a quello di un giovane, i grassi non vanno drasticamente diminuiti. I processi catabolici che caratterizzano la vecchiaia dovrebbero poi essere adeguatamente supportati dalla costante disponibilità di proteine: è tuttavia buona norma non esagerare con questi principi nutritivi, in quanto un eccesso in tal senso potrebbe rendere più gravoso il lavoro di fegato e reni. Utile poi tenere presenti anche le fonti proteiche alternative alla carne, quali, per esempio, l’uovo sodo, il pesce, i formaggi magri e la soia. Le fibre grezze e fermentiscibili aiutano a migliorare la funzione intestinale, che nei soggetti non più giovani può subire alterazioni di vario genere.
NON SOLO PROTEINE E VITAMINE
Particolare importanza meritano i nutraceutici appartenenti al gruppo dei condro-protettori (utili per contrastare i fisiologici processi di usura cui le articolazioni vanno incontro con il passare degli anni) e degli anti-aging (d’aiuto per far fronte all’azione dannosa dei radicali liberi), che risultano assolutamente indicati nella terza età canina.
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