Sono i sali minerali. Si chiamano così perché, quando si analizzano i componenti dell’alimento, questo viene portato a temperature molto alte, che fanno evaporare l’acqua e bruciano tutto… ma non i sali minerali. Ciò che rimane è in effetti cenere. Le ceneri non si possono valutare nel loro insieme, in linea di massima e bene dividere il contenuto di proteine con quello di ceneri: più alto sarà il risultato (4, 5), maggiore sarà la qualità dell’alimento e viceversa (3, 2) sarà invece più scarsa. Nel cibo secco i produttori sono tenuti per legge a specificare solo i valori di calcio e fosforo, che devono essere superiori ai minimi legali. Solitamente sono piuttosto alti, ma, salvo il caso di patologie specifiche, i minerali in eccesso non vengono assorbiti e finiscono, semplicemente, nelle feci.

Possono avere funzioni utili (additivi nutrizionali, vitamine, minerali o taurina) e funzioni estetiche (coloranti): bisogna fare attenzione a leggere anche questa parte dell'etichetta, per evitare di fornire al nostro gatto ingredienti "indesiderati". Per legge gli additivi sono raggruppati in varie categorie e gruppi funzionali che ne descrivono lo scopo. Per esempio, la categoria “additivi nutrizionali” include i gruppi funzionali “oligoelementi”, “vitamine” e “aminoacidi”. Alcune sostanze, come le vitamine, gli oligoelementi e gli aminoacidi, possono essere dichiarati anche nella sezione “componenti analitici”. Ciò può avvenire quando si richiama particolare attenzione sulla presenza, oppure quando viene effettuato un claim in etichetta (es. “con alto tenore in vitamina E”). Se questi additivi sono dichiarati in “componenti analitici”, la quantità indicata equivale alla quantità totale della sostanza presente nell’alimento finito a fine periodo di conservazione del prodotto. Per alcuni nutrienti (come le vitamine), la quantità diminuisce durante il periodo di conservazione e, pertanto, la quantità indicata in “componenti analitici” è la quantità riscontrabile a fine periodo di conservazione del prodotto. Se vi è interesse per un particolare additivo che non è riportato in etichetta (oppure se si vuole conoscere tutto sugli additivi contenuti nel prodotto), è possibile consultare i produttori per ulteriori informazioni.

PERCHÉ SI USANO GLI ADDITIVI?
Gli ingredienti del pet food sono sia materie prime per mangimi (per esempio, fegato di manzo, carote, fieno e altro) sia additivi (per esempio, vitamina C, ossido di zinco, betacarotene, tocoferoli ossia vitamina E, e così via). Come gli additivi utilizzati nei prodotti alimentari destinati al consumo umano contribuiscono, ad esempio, a conferire consistenza o colore, oppure a preservare la qualità del prodotto, allo stesso modo sono impiegati nel pet food. Inoltre, le vitamine, gli aminoacidi e gli oligoelementi – il ferro – possono essere aggiunti anche per assicurare che il prodotto sia completo a livello nutrizionale per l’animale. Molti degli additivi utilizzati nel pet food sono impiegati anche nell’alimentazione umana. Per volere delle autorità, è in atto una rigorosa procedura per garantire che tutti gli additivi siano autorizzati, a tutela della salute dell’animale. Tale procedura di autorizzazione valuta se l’additivo in questione rappresenta un rischio per la salute degli animali e se è efficace per lo scopo previsto. Alle aziende è consentito utilizzare solo additivi autorizzati e, in generale, solo nella quantità minima necessaria per ottenere l’effetto desiderato.

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